mercoledì 30 novembre 2016

Futuro chiama Italia





Futuro chiama Italia. Un seminario di studi massonici a Udine, a Palazzo Kechler. Con Fulvio Salimbeni (docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Udine), il senatore Riccardo Mazzoni (vicepresidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani) e Omar Chessa, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Sassari. Le conclusioni GM del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.

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martedì 29 novembre 2016

La catena d'unione. Il nuovo libro sulla Massoneria di Gian Mario Cazzaniga



Dopo gli annali della Storia d’Italia Einaudi, il nuovo libro sulla Massoneria del filosofo Gian Mario Cazzaniga, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Pisa. La catena d'unione, il titolo.

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«Umberto Eco e la Massoneria», a Latina la presentazione del libro di Mauro Cascio




Una serie di iniziative nei caffè della città, Latina, per festeggiare il suo compleanno.  E per parlare di Letteratura, storia, Filosofia con alcuni dei suoi interpreti. Toccherà anche a Mauro Cascio presentare il suo recente «Umberto Eco e la Massoneria», pubblicato da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno nella collana De Lantaarn. L'appuntamento è al Mocafé, in corso Matteotti 15, alle ore 17.00 il prossimo giovedì 15 dicembre. Interverrà Gian Luca Campagna.

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lunedì 28 novembre 2016

Cosa è il tempo

di Paolo Callari



Dato l’argomento massimamente esteso minimamente comprensibile ho preferito fare da me piuttosto che utilizzare lo “scialbo” compilativo copia e incolla dal web, tanto, errore per errore, sbaglio di testa mia. Per una definizione della fisica spazio e tempo si equivalgono. Per il tempo determinato che c’è dato da vivere e la coscienza di dovere morire lo squilibrio della paura potrebbe avere indotto il genere umano a trovare in se stesso ciò che resiste al disfacimento del corpo. Il cammino spirituale, pertanto, se l’uomo fosse eterno, nella sua consistenza materiale, probabilmente, non si sarebbe mai ritenuto utile ed opportuno da percorrere. Il tempo, pertanto, potrebbe essere lo spazio dell’Universo che ci è stato assegnato da vivere. Resta incluso nel concetto che, dato lo spazio da vivere nel quale muoversi, nulla è concesso fuori da questo spazio, se non in quella consistenza, mai pesata da nessuno, che chiamiamo cammino spirituale. La letteratura sulla quale si fonda la spiritualità del Cristianesimo e dell’Ebraismo, sia vecchio che nuovo testamento, raccontano di storie, a volte dal taglio della leggenda, del mito, della favola. Storie d’amore bellissime, ineguagliabili, il Cantico dei Cantici, il Libro di Ruth, e la terminologia che Maria rivolge a suo figlio Gesù di Nazareth, storicamente esistito secondo gli atti del processo che sono arrivati fino a noi. Se il tempo è lo spazio che ci è stato affidato per svolgere il nostro compito all’interno della storia dell’ Universo non mi dilungherò oltre nella mia trattazione per non rubare tempo alle meditazioni che la mia potrà promuovere in ciascuno di noi.   

I Tarocchi della Fratellanza Ermetica di Luxor. E quelli di Stanislas de Guaita. In un volume a cura di Federico Pignatelli

di Federico Pignatelli



In questo contesto e a corredo dei corsi e delle pubblicazioni già dati alle stampe sulle Lame dei Tarocchi, presentiamo in questo volume recentemente pubblicato da Tipheret due contributi esclusivi Monte Sion alla storia delle scuole tradizionali occidentali, sorte in un periodo di profondo fervore culturale e che tanto hanno contribuito alle letture anologico-simboliche delle carte dei Tarocchi e del gioco in generale.

1) Il corso di Tarocchi della Hermetic Brotherood of Luxor, in un dattiloscritto originale di oltre 200 cartelle, datato 1918

2) Gli Arcani Maggiori, nella versione riadattata da Stanislas de Guaita, secondo la documentazione che pure alleghiamo al testo.

Abbiamo deciso di dar seguito alla pubblicazione del materiale di studio dei discepoli di queste scuole, come contributo ai ricercatori che vogliano approfondire sui documenti storici originali.

venerdì 25 novembre 2016

Undici anni fa moriva Ivan Mosca

Ritratto di Ivan Mosca. G. NERI 1947

«Prima di tutto, occorre ribadire che, sul piano umano, l'istanza di fratellanza è un effetto di una causa la quale è di ordine principiale universale. Tale causa ha nome Amore. Un corollario dell'Amore è proprio quello di considerare l'altro come parte di sé, perché l'Amore fa comprendere e svela l'Unità della vita.
[...] L'Amore, poi, si appoggia ad un altro principio universale che è la Conoscenza-Sapienza».

Il 25 novembre scompariva dall'universo dei fenomeni Ivan Mosca, uno dei più grandi Maestri del Novecento. Già Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d'Italia,  è stato membro del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Amico e stretto collaboratore di Robert Ambelain, è stato uno studioso e punto di riferimento per gli studi e la pratica di Martinez de Pasqually. Lo si ricorda per essere stato l'autore dei Quaderni di simbologia muratoria, uno strumento di formazione, per generazioni di massoni, con seminari di istruzione in tutta Europa e per essere stato il fondatore della Loggia Montesion che ancora oggi dedica i suoi lavori allo studio e all'approfondimento della Qabalah. Sulle sue orme si è mosso il suo discepolo, Federico Pignatelli, che da tempo ha intrapreso un'attività saggistica di alto livello, con la prima edizione italiana dei Fuoco purificatore, pubblicata diversi anni fa e con la recente pubblicazione del Segreto del nozze di David e Betsabea di Joseph Gikatilla.

giovedì 24 novembre 2016

Tiziano Busca con Giancarlo Elia Valori su Radio Radicale. Con Tiziana Della Rocca, Mauro Cascio, Michele Polini



Su Radio Radicale la registrazione integrale del convegno «Economia e solidarietà», organizzato a Roma dalla Fondazione MAPI. Un momento di riflessione che ha visto la partecipazione di Giancarlo Elia Valori, honorable de l'Académie des Sciences de l'Institut de France, Tiziana Della Rocca (Il Foglio, Il Fatto quotidiano) e il presidente Michele Polini. Ha introdotto e coordinato Mauro Cascio. Le conclusioni di Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale  Rito di York.

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mercoledì 23 novembre 2016

Stupor Mundi. Convegno a Foggia su Federico II



Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero, nasce a Jesi il 26 dicembre 1194 e da subito si rivela eccezionale. Conosciuto con l’appellativo di “meraviglia del mondo” (stupor mundi) e “fanciullo di Puglia” (puer Apuliae), Federico è dotato di una personalità poliedrica e il suo regno è caratterizzato da una brillante attività legislativa e di innovazione tecnologica e culturale. Il centro della sua politica è il Regno di Sicilia e la sua corte a Palermo è il luogo d’incontro delle culture cristiana, araba, ebraica e greca. Muore nel 1250 a Fiorentino di Puglia, a pochi chilometri da Foggia. Sarà questa città a ospitare il 24 novembre il convegno che celebra Federico II di Svevia con un incontro di studio al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi. L’appuntamento è alle ore 17 presso la Biblioteca Provinciale Magna Capitana (Viale Michelangelo 1) e si svolge a cura della Loggia Carlo Gentile (262) di Foggia del Grande Oriente d’Italia.

Con “Stupor Mundi: Federico II tra mito e storia”, questo è il titolo del convegno, si cercherà di fare luce su un personaggio che ha segnato il Medioevo e che ancora vive nei tanti lasciti giunti fino a noi e che vanno dalle arti, alle lettere e a ogni ramo della conoscenza (nel 1224 Federico istituisce a Napoli la prima università statale laica), fino alla politica, all’economia e alla giustizia. Per l’architettura sono singolari i tanti castelli (il più famoso è quello di Castel del Monte) fatti erigere da lui non solo per controllare il territorio ma anche per essere dimora nei periodi dedicati alla caccia e da qui ecco anche il suo amore per la natura, la terra e il cielo. E altro e altro ancora tra cui il mito che lo vuole Anticristo o Messia. Moderati da Michele Loffredo, porteranno contributi al convegno: il filosofo Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, che parlerà proprio del mito di Federico II; lo storico medievalista Mario Conetti che terrà una relazione su “L’Ordine sacro della politica”; l’egittologo e docente di archeoastronomia Nadim Vlora che terrà un intervento dal titolo suggestivo “Oltre il Castello, oltre il Monte”. Al Gran Maestro Stefano Bisi è affidata la conclusione dei lavori.

Fonte: GOI

lunedì 21 novembre 2016

Giancarlo Elia Valori con Tiziano Busca. «Un mondo più giusto è possibile»

Il tavolo dei relatori

Si è svolto a Roma il convegno «Economia e solidarietà» organizzato dalla Fondazione MAPI del presidente Michele Polini. Un tentativo per chiedersi: è possibile, oggi che le 'grandi narrazioni' sono tramontate e l'economia, il culto del denaro, ha invaso le nostre vite, proteggere spazi, salvare valori, salvaguardare gli ultimi? «L'idea di solidarietà si sviluppa e si precisa tra il XVIII e il XIX secolo, quando, nell'ambito dell'ottimismo e del razionalismo illuminista, tutto incentrato sull'uomo e sulle sue potenzialità, si precisa un'etica della 'compassione' e dell'eguaglianza intesa come solidarietà naturale tra simili che hanno eguali diritti, basati sulla loro stessa natura», ha detto Giancarlo Elia Valori, Honorable de l'Académie des Sciences de l'Institut de France e attuale presidente della Huawei. «In Rousseau la solidarietà appartiene alla dimensione spontanea, naturale e sentimentale dell'uomo, quella primaria, che riconosce immediatamente il sé nell'altro, e nell'aiuto reciproco si migliora e perfeziona. Una tematica che va dal Romanticismo al primo socialismo. Ma la solidarietà diviene concetto pienamente politico con il testo, appunto, Solidarietà, dell'avvocato radicale ed ex primo ministro francese Lèon Bourgeois».
Tiziana Della Rocca, giornalista de Il Foglio e de Il Fatto Quotidiano, ha approfondito una figura che è rimasta vittima del capitale, quella dell'ebreo errante e soprattutto 'usuraio', ripercorrendo le fonti medioevali, le bolle di scomunica, e i testi letterari, a partire dal più noto di tutti: «Il mercante di Venezia» di Shakespeare. Polini, ancora sul lato della solidarietà, ha illustrato il ruolo e la funzione della fondazione da lui presieduta, con un'idea concreta di intervento: quella della monetizzazione degli attivi patrimoniali impliciti e, più in generale, l'utilizzo di flussi finanziari esistenti per la riduzione del debito pubblico.
L'incontro, introdotto e coordinato dal filosofo Mauro Cascio, è stato concluso da Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Rito di York. «Abbiamo questi beni che hanno generato un interesse nuovo e il bisogno, è nata questa cosa che conosciamo come 'Mercato'. Elemento di scambio e di scontro, perché l'uomo per questi beni fa perdere la libertà a un altro, crea le condizioni per una guerra, non rispetta le qualità della nostra natura. I sentimenti subordinano alle logiche di potere. La solidarietà non può essere un valore senza che abbia al centro la dignità della persona».
Gli atti del convegno saranno pubblicati mentre tra qualche giorno sarà disponibile la registrazione integrale della mattinata.

Tiziano Busca con Giancarlo Elia Valori

venerdì 18 novembre 2016

Lettera sull'amore (ovvero: il posto dell'amore nella vita)


Gabriel Rossetti, Il sogno di Dante alla morte di Beatrice

«Mio caro Friederich, senza tregua ho dovuto fare l’esperienza che non c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. È un lavoro, un lavoro a giornata, Friederich, a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine. Come se non bastasse, accade che i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti. Non è così. L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre: negli altri conflitti, infatti, la natura stessa incita l’essere a raccogliersi, a concentrarsi con tutte le proprie forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita ad abbandonarsi completamente. Ma i giovani che si amano, nell’impazienza, nella fretta della loro passione, si gettano per così dire l’uno verso l’altro; essi non misurano la mancanza di stima reciproca che un simile darsi disordinato suppone, oppure la misurano, con stupore e stizza, solo in base ai dissensi che questo disordine non tarda a produrre tra loro. Impegnati nell’irreparabile di una rottura, cercano ancora di mantenere l’apparenza della loro felicità (dato che in fondo, tutto, era in vista della felicità). Ahimè! a fatica possono ancora ricordarsi cosa intendessero per “felicità”. Ciascuno, nella sua incertezza, diventa sempre più ingiusto verso l’altro; loro che sognavano solo benevolenza reciproca finiscono per trattarsi in modo tirannico e intollerante, e nel loro bisogno di uscire ad ogni costo da questa confusione insostenibile, commettono la colpa più grave che può macchiare i rapporti umani: cedono all’impazienza. Si riducono a una conclusione, a una decisione che credono definitiva: spaventati dalle sue sorprendenti mutazioni, cercano di fissare una volta per tutte il rapporto, in modo che rimanga ormai in eterno (come dicono) lo stesso. Questo è solo l’ultimo di una lunga catena di errori. Nemmeno chi è morto si lascia fissare definitivamente (dato che imputridisce e si modifica a suo modo); quanto minore può essere la speranza di determinare una volta per tutte chi vive! vivere è, per l’appunto, trasformarsi; le relazioni umane, elemento essenziale della vita, sono tra tutte, la realtà più mutevole, la più fluttuante; e gli amanti sono proprio degli esseri le cui relazioni e i cui contatti non conoscono due istanti identici. Persone tra le quali nulla mai avviene di abituale, di già visto: solo il nuovo, l’inatteso, l’inaudito. Relazioni simili, che devono costituire una felicità immensa, quasi invivibile, esistono, ma possono instaurarsi solo tra due esseri estremamente ricchi, esseri già ordinati, concentrati: possono unire solo due mondi singolari e nel contempo vasti e profondi. Persone giovani non possono assicurarsi rapporti di tal genere; ma se comprendono bene la propria vita, possono innalzarsi lentamente verso quella felicità, e prepararvisi. Non devono dimenticare, se amano, che sono degli esordienti, dei dilettanti, degli apprendisti in amore; devono imparare l’amore e, come per ogni studio, ci vuole calma, pazienza e concentrazione. Prendere l’amore sul serio, soffrirlo, impararlo come un lavoro: ecco, Friderich, ciò che è necessario ai giovani. La gente ha frainteso, come molte altre cose, il posto dell’amore nella vita: ne ha fato un gioco e un divertimento, perché scorgono nel gioco e nel divertimento una felicità maggiore che nel lavoro; ma non esiste felicità più grande del lavoro, e l’amore, per il fatto stesso di essere l’estrema felicità, non può essere altro che lavoro. Chi ama deve cercare di comportarsi come se fosse di fronte a un grande compito: sovente restare solo, rientrare in se stesso, concentrarsi, tenersi in pugno saldamente; deve lavorare; deve diventare qualcosa. In realtà, Friederich, credimi: più si è, più è ricco tutto ciò che si vive. E chi vuole avere nella vita un amore profondo, deve risparmiare ed accumulare, immagazzinare miele a questo scopo. Non dobbiamo mai disperare quando perdiamo qualcosa: una persona, una gioia, una felicità; tutto ritorna più magnifico. Ciò che deve staccarsi si stacca; ciò che ci appartiene resta in noi, perché tutto obbedisce a leggi che vanno al di là delle nostre vedute e con le quali solo apparentemente siamo in contraddizione. Bisogna vivere in se stessi, e pensare la totalità della vita, le miriadi di possibilità, di spazi futuri, di fronte alle quali non v’è nulla di passato, nulla di perduto. Abbi coraggio: tutto è ancora davanti, e il tempo segnato dalle difficoltà non è mai perduto. ti saluto, caro Friederich, con grande affetto».
(R. M. Rilke, Lettera a Friedrich).

giovedì 17 novembre 2016

Il percorso interiore

di Antonio M. Abif



Un percorso interiore non è mai strada piana, fiancheggiata da siepi ben curate e con fringuelli e pettirossi che saltellano fra di esse... Un percorso interiore è una strada in salita, asperrima, pietrosa,  torrida d'estate, gelida in inverno,  sempre inclemente... Un percorso interiore è sofferenza, ma anche bellezza, come un sentiero di montagna che si inerpica fra alberi di faggio e querce, ed aria rarefatta, che per suono ha respiri di daini e fruscio di farfalle... Ma alleviano la fatica... non l'altura..

martedì 15 novembre 2016

Simbologia esoterica della Luna, del Delta e del Sole. Corrispondenze cabalistiche

di Domenico Fragata




Ogni tempio massonico è adornato dai simboli della Luna, del Delta e del Sole. Queste simbologie, che potrebbero apparire di facile decifrazione, assumono una profondità del tutto diversa se messe in relazione ad altri simboli presenti nel ritualità e nel tempio. In questo breve approfondimento cercherò di indagare le corrispondenze vigenti fra la Parola Sacra di Apprendista e le simbologie sopra elencate.

La Luna presente nel tempio è un crescente di 5 giorni, per questo motivo è aperta sulla sinistra ב corrisponde alla seconda lettera dell’alfabeto ebraico Bet ב. Bet è una lettera di grande importanza nell’orizzonte simbolico cabalistico in quanto mediante la sua energia inizia la Torà. Bet significa al contempo Casa, Santuario, Sinagoga e casa dello studio. Secondo il Sepher Ha Temunah la sua forma indica i due sentieri della sapienza: quello superiore e quello inferiore. Beit come immagine simbolica rappresenta la bocca dell’uomo, la sua casa e la Luna. Questa lettera è aperta graficamente sulla sinistra, esattamente come il simbolo della Luna, per dare al male la possibilità di esistere; dunque con la Bet nasce la possibilità del libero arbitrio. La Luna, così come la lettera Bet, si associano al numero Due nel quale si manifesta la scelta, il dubbio ma anche la libertà. Bet è l’iniziale di Boaz, nome della colonna e parola sacra degli apprendisti. Boaz significa Forza; virtù incarnata simbolicamente dal Primo Sorvegliante che siede a sinistra della colonna B e di fronte alla Luna. Di particolare interesse lo studio comparato fra il secondo arcano dei tarocchi, “La Papessa”, e quanto detto sinteticamente sopra.
Il Delta Luminoso è composto da un triangolo equilatero con la punta rivolta verso l’alto e da un ע occhio. Il triangolo simboleggia l’elemento Fuoco mentre che l’occhio rappresenta la visione onniveggente del G.A.D.U.
La sedicesima lettera dell’alfabeto ebraico è Ayn ע, che significa occhio, alla quale vi sono connesse diverse interpretazioni. Tendenzialmente si identificano i due punti della lettera come due occhi che svolgono un’attività equilibrante: l’occhio destro (Il Sole) guarda il cielo, ovvero alla trascendenza, mentre il sinistro (La Luna) guarda alla terra e alla parola di Dio. La Ayn definisce una reciprocità fra dio e la sua creatura, tra la saggezza (fuoco) e l’umiltà (acqua). L’occhio contenuto nel delta è in realtà il terzo occhio, simboleggiato dalla lettera ebraica Yud che contraddistingue la colonna Jakin ed è la prima lettera del TETRAGRAMMATON. È interessante notare come il nome francese del sedicesimo arcano dei Tarocchi, che corrisponde alla lettera Ayn, si chiama “La Maison Dieu” ovvero la Casa Di Dio. Il Delta luminoso è posto sopra lo scanno del Maestro Venerabile che, a livello simbolico, rappresenta la saggezza del Divino che fornisce ordine, ritmo ed armonia alla Loggia.
Il Sole illumina la colonna del secondo sorvegliante, il suo apogeo, il mezzogiorno, segna l’inizio  dei lavori in grado di apprendista. Il sole corrisponde alla lettera settima lettera dell’alfabeto ebraico chiamata Zain che può rappresentare un pugnale, una spada o uno scettro. Secondo la Cabala dalla Zain deriva la costellazione dei Gemelli e la forza della sfera del Sole, i suoi percorsi e le sue vie. Il Sole, così come la Zain, indica la capacità di valutare e di scegliere mediante l’intelletto. Zain è la spada mediante la quale separiamo il bene dal male, è lo strumento del discernimento intellettuale. Il settimo arcano dei Tarocchi, il Carro, ricorda il carro solare di Apollo. Nell’arcano “Il Sole” sono presenti una coppia di fanciulli che rappresentano sia l’unità degli opposti che lacostellazione dei Gemelli nella quale il Sole vive il suo massimo splendore. A livello Cabalistico il Sole si associa anche alla Sephirot Tipheret cuore e centro dell’albero della Vita. Tipheret significa Bellezza; virtù incarnata dal secondo sorvegliante che di fronte a sé ha il simbolo del Sole.

Dal mio punto di vista l’investigazione cabalistica dei simboli presenti nel tempio può fornire numerosi spunti di riflessione utili per ampliare la nostra coscienza e visione della Massoneria.

lunedì 14 novembre 2016

Il cantiere

di Almerindo Duranti



Riattivati i corpi appendant del Rito di York



Riattivati in una giornata storica i corpi appendant del Rito di York. Si tratta dell'Ordine della Croce Rossa di Costantino, che gli scorsi giorni ha provveduto a nuove iniziazioni e alla riorganizzazione del lavoro rituale in tutto il territorio nazionale. E degli Ordini riservati agli ex Gran Sacerdoti, ex Illustri Maestri ed ex Eminenti Commendatori e cioè l'Ordine dell'Alto Sacerdozio, quello della Silver Towel e il Tabernacolo. «Giornate di viaggio oltre le pietre», ha detto il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale Tiziano Busca, «tra emozioni e allegria fraterna si colgono le naturali sensazioni rituali che un grande rito sa dare sulla via sacra del sacerdozio civile e della fratellanza».

Riparte il Capitolo Ugo de Pagani di Napoli



Ha ripreso a lavorare il Capitolo Ugo de Pagani n.5 all'Oriente di Napoli. Il Rito di York cresce e si consolida in tutta in Italia. Una tendenza che si sta affermando soprattutto negli ultimi anni e che denota due cose soprattutto. La voglia di crescita spirituale, senza orpelli, arroganze, ma fatta di sostanza, di mito, nella Massoneria delle origini più pura e pulita da contaminazioni e elementi spuri. E la voglia di farlo bene e in compagnia. Perché il 'male di vivere' non abbia un volto disperato. Ogni iniziato, parafrasando Maria Zambrano in La Tomba di Antigone, deve scendere dentro di sé perché è votato all'amore. Deve passare, senza per questo abbandonarla, per tutto, per gli inferi della solitudine, per quelli del delirio, del fuoco, prima di emettere finalmente quella luce che solo nel cuore, solo per mezzo del cuore, si accende.

Tiziano Busca nella classifica dei libri più venduti



È uno dei titoli più venduti dell'anno. Per la precisione è al 24.mo posto dei Best Seller Ibs. «Rito di York: Storia e metastoria» di Tiziano Busca è una presentazione ragionata, la prima in italiano, della struttura del Rito e della natura iniziatica del suo ricchissimo simbolismo che si articola come è noto in tre camere, di cui spesso non si conosce o si sottovaluta il contenuto teoretico. Un percorso di conoscenza che ha come centro, per non dire come culmine, quella grande pagina esperienziale che è l'Arco Reale. Il libro è pubblicato dalla casa editrice Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno, nella collana curata dal Capitolo De Lantaarn.

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giovedì 10 novembre 2016

L'Assurdo

di Antonio M. Abif




ASSURDO
(dal latino absurdus, col significato di "stonato", derivato da surdus, sordo o dal latino absŭrdu(m), col significato di "dissonante"), indica tutto ciò che è contrario alla logica, contraddittorio o che genera un senso di ridicolo; significa contrario alla ragione, all’evidenza, ingiustificato, infondato, imprevedibile, strano.
Dunque, illogico.
Sulla base di questa semplice definizione, ci arroghiamo il diritto/dovere di giudicare assurdo, non solo ciò che la nostra mente, arbitrariamente,  non trova sia logico, ma anche e soprattutto, ciò che non conosce, e che quindi non riesce a com-prendere nella sua interezza o in parte di essa.
Ma il concetto di assurdo, è un'imprintig non naturale, una forzatura razionale, dal momento che altri hanno deciso cosa e perchè una certa cosa debba ritenersi illogica e quindi assurda.
Un esempio è la materia oscura: nessuno sa di cosa si tratta, è un nulla nel vuoto, ma la scienza la chiama materia, e quindi, poichè lo dice la scienza, nessuno oserebbe mai dire che il nulla nel vuoto è illogico,  non può essere materia, quindi, tutti la prendono per logica.
O un dio che ingravida una fanciulla senza copula, per divenire uomo e farsi  uccidere per salvare gli stessi umani che lo uccideranno, dalla condanna che lui stesso ha inflitto, ma che nonostante il suo proposito, non è riescito  nell'intento.
È assolutamente assurdo, illogico e senza senso, ma per i '''credenti''' è logico, solo perchè come logico sono stati abituati a vederlo, dunque nonostante la sua palese assurdità, non sarà mai ritenuto assurdo.
Per contro, nonostante le prove documentarie, storiche, religiose, mitiche, scientifiche, bibliche, profetiche, archeologiche, dire che questo pianeta è stato colonizzato da razze aliene che tutt'ora in questo pianeta sono di casa, è considerato assurdo.
E allora vi chiedo: su quali basi costruite in voi il concetto di ASSURDO, se la primissima cosa assurda in assoluto è la vostra conformazione mentale?
Volete davvero capire la realtà che vi circonda e nella quale siete immersi fino all'asfissia?
Resettate il concetto di assurdo, perchè proprio ciò che ritenete assurdo per imposizione mentale, è quel che invece dovreste esplorare e ratificare, perchè è l'esatto contrario!
Quello che  vi hanno indottrinato a ritenere ASSURDO a priori è realmente logico e,  viceversa, quel che vi hanno indottrinato a ritenere logico a priori, è realmente ASSURDO!
Volete davvero risposte?
Allora non vi resta che cercare l'assurdo in un quell'immensa discarica di  logica..

martedì 8 novembre 2016

Consapevolezza e illuminazione

di Paolo Callari



L'argomento che mi accingo a trattare non tratta di estasi e di trascendenza. La consapevolezza è una esperienza del qui ed ora che nulla ha a che vedere con l'estasi che un elettroencefalogramma legge come anomalia di un comportamento normale, equilibrato.
La saggezza della sapienza è mettersi al servizio del proprio prossimo piuttosto che percepirsi più alto, più puro, più illuminato, se questa luce non viene utilizzata per essere boa luminosa per i naufraghi nella tempesta.
Così come le fondamenta restano invisibili ma reggono il tutto così la consapevolezza di essere illuminato non può generare arroganza, sopraffazione, ego estesi o border line.
La pratica della consapevolezza è la chiave per l'illuminazione. Quando si diventa consapevoli di qualcosa, si comincia ad avere l'illuminazione. Quando bevete una tazza d'acqua e siete consapevoli di bere una tazza d'acqua, profondamente, con tutto il vostro essere, l'illuminazione nella sua forma iniziale è presente. Essere illuminati è essere illuminati su qualcosa. Io sono illuminato sul fatto che sto bevendo una tazza d'acqua.
Posso provare gioia, pace e felicità proprio grazie a quell'illuminazione. Quando guardate il cielo azzurro e siete consapevoli del cielo azzurro, il cielo azzurro diventa reale e anche voi diventate reali. Questa è illuminazione e l'illuminazione porta vera vita e vera felicità.

Nel nome della dea. Una nuova presentazione del libro di Massimo Agostini



«Nel nome della dea». A Spilimbergo una nuova presentazione del libro di Massimo Agostini, pubblicato da Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno. Uno dei testi più venduti della nota casa editrice catanese, grandi profondità di contenuti, originalità di impostazione e tanta voglia di dire e di raccontare, in giro nelle tante occasioni degli ultimi mesi.

«Il sacro sopravvive nel mito e nel mito possiamo trovare significati che abbiamo creduto perduti. Gli archetipi, come struttura del mito, li troviamo persino nella natura, che è brutale manifestazione ma anche bellezza. Il mito un tempo guidava l’umano divenire verso una spiritualità: era cioè l’elemento che consentiva di condurre percorsi verso la magia della natura».
Il viaggio di Agostini parte così da Ermete, dal mito di Iside e la risurrezione di Osiride, Horus, e ancora: Platone,  Atlantide…

Ascolta qui la registrazione integrale

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lunedì 7 novembre 2016

Misteri iniziatici: successo a Spilimbergo. Tiziano Busca: «Siamo ancora capaci di farci le domande di un tempo?»





Grande successo a Spilimbergo per la doppia presentazione (a cura del Clan Sinclair) dei due libri di Tiziano Busca e Massimo Agostini, entrambi pubblicati da Tipheret. «Il Rito di York: storia e metastoria» sta acquistando sempre maggior credito negli studi di settore, quelli massonici anche per essere di fatto il primo testo completo e autorevole sull'argomento.
«C'è chi decide di percorrere la via della materia, chi quella dello spirito», ha detto il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale. «Un tempo c'erano i sacerdoti che riuscivano a trovare nella natura segni analogici con il mondo superiore. Ma l'uomo del 2016 è ancora capace di farsi gli stessi interrogativi di quel tempo?». San Francesco ha rappresentato un modo di essere, come possiamo vedere nella lettera d'amore a Santa Chiara che Tiziano Busca ha letto. «Non occorrono né preti, né chiese, né monaci. Solo l'Altissimo e noi. Ed ecco a cosa serve la Massoneria in generale e il Rito di York in particolare. Tutti noi abbiamo bisogno di una vibrazione comune, ognuno con la sua pietra, la sua conoscenza, il suo sapere».
Busca ha poi chiarito il perché del nome della sua carica nello York. «Il Sommo Sacerdote era l'unico autorizzato a entrare nel Sancta Sanctorum del Tempio di Re Salomone. I fedeli stavano nel portico, i sacerdoti nel Tempio ma solo uno, nel giorno di Yom Kippur, poteva entrare nel luogo più sacro a rendere presente il Nome, quello che viene rivelato nel grado dell'Arco Reale. Vedete bene il significato simbolico di tutto questo. Perché questo è il mondo iniziatico: cogliere il senso del nostro viaggio, dire perché siamo qui. Tutti uguali davanti alla morte e tutti impegnati nella stessa ricerca. Pensiamo a Totò e alla poesia del suo messaggio».
Il Sommo Sacerdote ha fatto anche un riferimento alla situazione politica. C'è troppa Europa dell'economia e delle burocrazia e poca umanità. «Noi siamo sempre dalla parte dell'uomo del dubbio, dell'uomo semplice. Questo vogliamo raccogliere e comunicare...»

Ascolta l'intervento integralmente

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venerdì 4 novembre 2016

La Massoneria mistica secondo Buck



Considerato uno dei libri più influenti e controversi della Massoneria americana della fine del XIX secolo, Massoneria mistica o i Simboli della Massoneria e i Grandi Misteri dell’Antichità introduce alla Dottrina Segreta, alla Parola del Maestro, secondo l’autore, ben conosciuta e preservata nell’Antica Fede Primitiva e nei Misteri dell'Antichità, e oggigiorno incarnata nelle tradizioni e nei simboli della Massoneria. Spesso ci si rende conto che la Massoneria contiene ed implica molto di più di ciò che appare nei suoi rituali e nelle cerimonie di Loggia: la vera Dottrina Segreta, per Buck, può solo essere ottenuta con lo studio e la dedizione, e non certo attraverso il conferimento dei gradi rituali della loggia. È il comprendere nell'anima umana del proprio sé superiore, ma anche di ciò che sta al di là del sé, dal quale l’uomo trae la sua vita, e le sue intuizioni. In uscita per Tipheret editore.

Jacques de Molay e la damnatio memoriae del papato di Clemente V




Dei Templari s'è scritto e detto molto, e non sempre con la dovuta serietà e prudenza dello storico professionista, che “si muove” solo con quella documentazione di cui abbia potuto verificare la consistenza. In questo libretto tre storici hanno scelto una prospettiva inusuale: invece di indagare sui Poveri Cavalieri Templari (Poveri Compagni d'Arme di Cristo e del Tempio di Salomone, come recita il loro nome completo), si è scelto da un lato la figura di uno dei persecutori dell'Ordine, il papa Clemente V, sia nella sua posizione giuridica e politica, sia ad un livello meno “concreto”, ovvero sul destino del suo nome (nomen est omen, dicevano i Latini), così come sulle profezie correlate proprio all'evento capitale dell'estinzione dell'ordine: il rogo del Gran Maestro Jacques de Molay e del Precettore di Normandia, Geoffrey de Charnay, il 18 marzo 1314 a Parigi. Completa il volumetto l'appendice di un poeta, sul “senso” del cavallo nella storia della cavalleria, in cui i Templari si collocano. Non mancano le sorprese. In uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale Bonanno.

mercoledì 2 novembre 2016

La bellezza è ovunque



Può darsi che, guardandoci intorno, le labbra assumano una smorfia perplessa e la mente sussurri: «E dove?» La mente, appunto. La bellezza c’è, ed è davvero ovunque; sono solo i nostri occhi a essere disabituati a vederla, a percepirla in ogni elemento dell’Universo, verosimilmente distratti dalla mente e dal pensiero. Allorché invece i nostri occhi siano guidati dal cuore, la bellezza in ogni cosa si svela in tutta la sua magnificenza. Occorre volerla cercare, e la troveremo con gli occhi del cuore. Riabituandoci a vedere il bello, ne saremo avvolti in un’esperienza travolgente: nella percezione della bellezza che ci circonda e di cui siamo parte integrante, cessa ogni istanza interiore negativa e distruttiva, e ci si sente finalmente riassorbiti in quel Tutto che è l’Amore. E allora davvero, come diceva Dostoevskij, «La bellezza salverà il mondo».

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Il divano è meglio di Freud



Le psicoterapie sono metodologie terapeutiche che si rifanno a modelli del funzionamento del mentale; la diversità dei modelli proposti impone anche una diversità di metodo terapeutico, a cui concorrono fattori di cura specifici, in quanto legati a quel modello. Ma ogni psicoterapia riconosce anche alcuni fattori aspecifici che agiscono nel processo di cura, aspecifici perché non legati ad alcun modello e comuni perché presenti in ogni o nella maggior parte delle metodologie operative. Questo libro, nel mentre raccoglie dalla letteratura e dall'esperienza personale di terapeuta e formatore dell'autore le descrizioni del maggior numero di questi fattori, afferma anche che i fattori comuni e/o aspecifici sono estremamente importanti per il risultato e, a volte, anche più importanti dei fattori specifici del modello stesso. In estrema sintesi: i fattori comuni e/o aspecifici delle psicoterapie sono eticamente più validi dei fattori specifici (legati al modello); i fattori comuni e/o aspecifici delle psicoterapie hanno un loro intrinseco contenuto terapeutico; i fattori comuni e/o aspecifici delle psicoterapie sono attivi anche nella maggior parte delle professioni d'aiuto (come la Consulenza filosofica); i fattori comuni e/o aspecifici delle psicoterapie, proprio in quanto intrinsecamente terapeutici, necessitano di una formazione mirata e particolareggiata.
Gianfranco Buffardi, presidente dell'ISUE - l'Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali, presenterà «Il divano di Freud» il prossimo 12 novembre presso l'Università Europea di Roma, in via Aldobrandeschi alle 16.00

Ecco i bicchieri del Clan Sinclair



In occasione del prossimo evento del Clan Sinclair Italia che si svolgerà il 5 Novembre a Spilimbergo per festeggiare la presentazione congiunta del secondo libro del Vice Presidente Massimo Agostini («Nel Nome della Dea»), in attesa che il terzo venga dato alle stampe, libro che ha inaugurato la collana Sinclair delle Edizioni Tipheret; e del primo del Presidente Tiziano Busca («Rito di York: storia e metastoria»)  sono stati creati i bicchieri personalizzati del Clan Sinclair Italia.

Si tratta di una edizione limitata, di ogni tipo ne sono stati realizzati pochi esemplari di Bormioli con serigrafia al laser, quindi indelebile.

                                                                                                                                                       
Chi volesse ulteriori informazioni può scrivere alla seguente email: clansinclairitalia@hotmail.com.